In Giovanni 13:1-17 troviamo la descrizione dell’episodio del lavaggio dei piedi da parte di Gesù verso i discepoli. Questo racconto si trova soltanto in Giovanni mentre li altri vangeli non ne parlano.
Vediamo il contesto della storia: l’arresto di Gesù è ormai imminente. Nei capitoli da 13 a 17 troviamo gli insegnamenti che Gesù diede ai discepoli prima di essere arrestato.
Gesù aveva ben chiaro che era arrivato per lui il momento della Sua morte, Egli sapeva esattamente quello che stava per accadere ma “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. Gesù aveva scelto quelli che l’avrebbero accompagnato uno per uno.
Il versetto 1 ci dice che Gesù aveva amato i discepoli e ora che si stava avvicinando per lui la fine della vita cosa fece?
Se fossi stato in Gesù, io avrei pensato ai miei problemi in fondo, ero io quello che stava per andare a morire sulla croce, non i discepoli!
Ancora una volta Gesù ci stupisce nel suo modo di fare e anziché pensare a sé stesso, pensa ai suoi discepoli. Il testo ci dice che li amò fino alla fine ed è proprio in questi capitoli, durante l’ultima notte di Gesù con i suoi discepoli
che egli dà loro ancora tantissimi insegnamenti:
- – promette la discesa dello Spirito Santo
- – li ammonisce con la parabola della vite e dei tralci
- – li avverte sulle persecuzioni future
- – preannuncia la Sua risurrezione
- – infine prega per loro (e per noi) – leggi Giovanni 17
Gesù ha amato i suoi fino alla fine.
Ma chi sono “i suoi”? I discepoli certamente ma anche tutti coloro che credono oggi nel Suo sacrificio e lo accettano come personale Salvatore.
Infatti qualche capitolo dopo, durante la preghiera sacerdotale, Gesù prega per i discepoli ma anche per tutti quelli che avrebbero creduto in Lui in futuro (Giovanni 17:20)
In questa preghiera Gesù intercede presso il Padre e dopo aver pregato affinchè la Sua gloria venga ristabilita prega per la chiesa che stava nascendo, per la sua unità (v.11b), prega perchè i credenti siano preservati dal maligno (v.15).
Ecco che allora possiamo essere certi di essere l’oggetto dell’amore di Gesù.
Un amore così grande che lo ha spinto a dare la Sua vita per noi in maniera pienamente consapevole e prevista.
Non si è trattato di un incidente a cui Gesù ha dovuto riparare con la Sua vita.
…”avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”.
Egli in quel momento amò ognuno di noi e lo fece accettando di andare in croce. Oggi possiamo ringraziare Dio per il sacrificio alla croce di Gesù e per la Sua risurrezione. Possiamo ringraziarlo per il fatto che un giorno vedremo la gloria di Gesù quando saremo alla presenza di Dio (Giovanni 17:24).